Gli emirati arabi uniti escono dalla “grey list” del GAFI: Quali sono le implicazioni fiscali per gli investitori italiani?

21 Marzo 2024 | News

Trasparenza finanziaria e fiducia degli investitori internazionali

Le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno recentemente ottenuto un riconoscimento significativo dal Gruppo di Azione Finanziaria (GAFI), essendo state rimosse dalla cosiddetta “Grey List” per il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), istituito nel 1989 durante il G7 a Parigi, è un’organizzazione intergovernativa dedicata alla protezione del sistema finanziario e dell’economia globale contro minacce come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Il Segretariato del GAFI è situato presso l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), mentre la presidenza, che dura due anni, è affidata a funzionari di alto livello nominati dagli Stati membri.

Attualmente, la presidenza del GAFI è detenuta da Singapore, rappresentata da Raja Kumar, nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2024.

La decisione di rimuovere gli Emirati Arabi Uniti dalla “Grey List” riflette gli sforzi sostenuti del paese nel promuovere la trasparenza finanziaria e nel garantire un ambiente sicuro per gli investitori internazionali.

Dubai nuova meta per investimenti italiani nel mattone – Normativa fiscale e implicazioni per i residenti italiani

Nonostante questi progressi importantissimi, gli investitori italiani devono essere consapevoli delle implicazioni fiscali che investimenti immobiliari e redditi generati negli Emirati comportano in relazione alla giurisdizione italiana.

Dubai, un Emirato chiave negli Emirati Arabi Uniti, sta perseguendo con ambizione la sua visione di crescita fino al 2040, concentrando gli sforzi nello sviluppo delle infrastrutture e nell’attrarre investimenti e talenti.

Il recentemente approvato Masterplan 2040 delinea un progetto integrato mirato a potenziare le aree residenziali, espandere i trasporti pubblici, preservare i paesaggi naturali e promuovere le attività economiche. Con un ambiente edilizio fervente, Dubai offre condizioni favorevoli per gli investimenti, supportate da sicurezza, istruzione di qualità, servizi sanitari e una cultura di tolleranza.

Il mercato immobiliare di Dubai ha registrato una crescita significativa, con investitori italiani tra i principali acquirenti, attratti dalla qualità delle costruzioni e dai rendimenti redditizi offerti dal mercato.

Da un punto di vista fiscale è importante sottolineare che normativa fiscale italiana richiede ai residenti italiani di dichiarare tutti i redditi esteri, compresi quelli derivanti dagli affitti negli Emirati, e di pagarne le relative imposte.

Questo significa che i redditi generati negli Emirati sono soggetti alla tassazione italiana, anche se godono di esenzione fiscale nel paese di origine.

È altresì importante sottolineare che, sebbene il GAFI abbia escludo gli Emirati dalla” Grey List”, secondo il decreto ministeriale italiano del 4 maggio 1999 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.107 del 10 maggio 1999), gli Emirati Arabi Uniti continuano ad essere inclusi nella lista italiana (“black list”) dei paesi fiscalmente privilegiati ai fini fiscali.

La principale conseguenza fiscale del trasferimento della residenza fiscale verso Stati inclusi nella lista nera italiana è la presunzione legale del mantenimento della residenza fiscale in Italia fino a prova contraria da parte del soggetto espatriato.

Di conseguenza, la presenza di uno Stato nella lista nera italiana determina l’inversione dell’onere della prova riguardo all’effettiva residenza fiscale dei cittadini italiani emigrati nei Paesi indicati nella lista in questione (ai sensi dell’articolo 2, comma 2-bis del TUIR).

In particolare, l’articolo 2, comma 2, stabilisce che nel caso in cui un soggetto si trasferisca stabilmente in uno di questi Stati, è a suo carico la prova che contrasti la presunzione relativa di residenza estera fittizia. Pertanto, secondo la nostra normativa tributaria, chi emigra in un Paese della lista nera è chiamato a dimostrare che il trasferimento di residenza è effettivo e non legato a meccanismi di evasione fiscale.

Per le persone fisiche cancellate dalle anagrafi della popolazione residente e iscritte all’AIRE trasferite in Paesi della lista nera, opera la presunzione di residenza in Italia. Questo a meno che il contribuente stesso non sia in grado di fornire prova contraria. Si tratta di un aspetto molto importante. La prova contraria deve essere nominativa, precisa e in grado di convincere l’Amministrazione finanziaria a considerare la residenza fiscale estera del contribuente.

Pertanto, il mero trasferimento della residenza negli Emirati e mera registrazione all’AIRE potrebbe non essere una soluzione definitiva per sfuggire alle tasse italiane.

Si segnala altresì che dal 29 dicembre 2023, dopo D.Lgs.n. 209/2023, le regole per la determinazione della residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche in Italia sono state rafforzate, rendendo ancora più cruciale per gli investitori italiani comprendere appieno le implicazioni del loro status fiscale.

Pertanto, è consigliabile farsi assistere da consulenti esperti in fiscalità internazionale.

Sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi fiscali

È importante sottolineare che il mancato rispetto degli obblighi fiscali può comportare gravi conseguenze per gli investitori italiani. Le sanzioni per la mancata dichiarazione dei redditi esteri sono significative e possono includere raddoppiamenti delle sanzioni e prolungamenti dei termini di accertamento.

Conclusione

In conclusione, gli investitori italiani che operano negli Emirati Arabi Uniti devono essere consapevoli delle loro responsabilità fiscali in entrambi i paesi. È fondamentale consultare esperti fiscali qualificati e rimanere aggiornati sulle normative fiscali e finanziarie pertinenti per garantire il rispetto degli obblighi fiscali e mitigare i rischi associati agli investimenti internazionali.